Fare archeoturismo a Paestum

Pubblicato da il 28 mar, 2014 in Blog | 0 commenti

Il sito archeologico di Paestum si presta mirabilmente, per le ovvie caratteristiche storiche e paesaggistiche, allo sviluppo del cosiddetto archeoturismo.

Potremmo definire l’archeoturismo come quel movimento di viaggiatori i quali, con modalità turistiche, mettono al centro della motivazione del proprio viaggio, la visita e la conoscenza del sito e del bene archeologico.
Parliamo di bene archeologico in senso ampio perché è archeoturismo anche il viaggio per visitare, poniamo, la “Tomba del Tuffatore”, piuttosto che l’intero sito archeologico.

Perché un hotel a Paestum per fare archeoturismo ?

La domanda potrebbe apparire banale pensando al sito archeologico pestano; in realtà la risposta va soprattutto trovata nella posizione di Paestum rispetto ai principali siti archeologici della Campania.
Ricordiamo infatti che da Paestum in meno di un ora di treno risulta facilmente raggiungibile Pompei che costituisce, ricordiamolo, il sito archeologico sicuramente più visitato al mondo con i suoi 2.443.000 visitatori nel solo 2013, a testimoniare appunto come l’archeoturismo possa costituire per la Campania una risorsa e una fonte di reddito preziosa.
Per il sito di Paestum, i numeri sono nettamente inferiori (circa 80.000 visitatori nel 2013), ma, dato molto importante, in netta crescita.
Da Paestum si raggiunge inoltre il sito archeologico di Velia, di grande interesse storico

Una branca dell’archeoturismo: la archeogastronomia

Paestum e la provincia di Salerno, con le sue eccellenze gastronomiche, rappresentano un interessante polo per la riscoperta di gusti e ricette legate all’antichità: quella parte appunto dell’ archeoturismo che è detta archeogastronomia.
Sarebbe bello trovare in un qualsiasi hotel a Paestum qualche ricetta, magari leggermente adattata, presa da Apicio, per riproporre ai visitatori dei gusti ormai perduti: non dimentichiamo che le focacce romane e greche somigliano alle nostre e che tra il garum romano e la colatura di alici la distanza non è poi tanta.
Al di fuori dell’aspetto culinario, che dire poi delle antiche rose di Paestum, che secondo la tradizione fiorivano due volte all’anno e i cui petali ornavano come tappeti, i trionfi degli imperatori romani. Eppure nessun hotel a Paestum, dove pure si svolgono molti matrimoni, ha pensato di riproporre questo antico fiore, riprendendone la coltura.
Anche questo significa incentivare l’archeoturismo.

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